"Era una notte che pareva fatta apposta, un'oscurità cagliata che a muoversi quasi se ne sentiva il peso". Un gruppo di uomini aveva venduto tutto per pagarsi il lungo viaggio per l'America. Aveva messo insieme le proprie cose in qualche scatola di cartone e s'attendeva la partenza alla spiaggia pietrosa di Gela. Potevano dire ai parenti in America di aspettarli alla stazione di Trenton. Undici giorni e undici notti dopo: "Ecco l'America" disse il signor Melfa, "l'impresario della loro avventura". Scesero tutti tra lo stupore e la meraviglia: "E lo avete mai visto, dalle vostre parti, un orizzonte come questo? E non lo sentite che l'aria è diversa? Non vedete come splendono questi paesi?". Due del gruppo decisero di andare in avanscoperta, in strada videro un cartello stradale recitare: "Santa Croce Camarina-Scoglitti"; fermarono una macchina e chiesero per Trenton, "Trenton che?"... "Parla italiano". "Si buttarono come schiantati sull'orlo della cunetta: che non c'era fretta di portare agli altri la notizia che erano sbarcati in Sicilia".
Leonardo Sciascia,
Il lungo viaggio da:
Il mare colore del vino, Torino, Einaudi, 1973.
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