venerdì 9 gennaio 2009

Alba del veld


Un quindicenne domina il freddo, il sonno ed esce di casa prima dell'alba. Richiama i cani e prende il fucile per andare a caccia nel bush. Cammina nell'"erba che gli arriva alle spalle, tra gli alberi che stillano grosse gocce argentee". Al primo apparire del sole, viene colto da una esagerata voglia di inneggiare alla vita e si dimena e corre e urla, fino a che si ricompone difronte a qualcosa di sinistro che sente provenire da poco distante. Un'antilope fatta a brani da sciami di formiche nere si presenta come un'immagine impietosa e molesta e lo porta alla riflessione dell'inevitabilità, che "gli penetra nella carne, nelle ossa, nei più remoti meandri della mente, e glieli rode come un tarlo". Verso casa pensa a sè, al suo fucile, al giorno passato e a quello a venire quando nel selvaggio bush "si sarebbe liberato di tutti e sarebbe tornato laddove avrebbe potuto meditare in pace".
Doris Lessing, Racconti Africani, Universale Economica Feltrinelli.

1 commento:

gldm ha detto...

il giorno dopo, pieno di pace e serenità, si inoltra nell'obama, dove diventa un illuminato.