mercoledì 17 dicembre 2008

Il giardino incantato


Estate. Sotto un cielo di mare "appena venato di nuvole bianche" Giovannino e Serenella, seguono da acrobati i binari del treno tenendosi per mano, poi Giovannino trova una fessura in una siepe, "accartocciata da terra come un'angolo di pagina" e si apre lo scenario magico di un grande giardino con eucalipti, corbezzoli, vialetti e piscina. Presero dei fiori, fecero un tuffo nell'acqua limpido azzurra della grande vasca, uno scambio al ping pong, si servirono del te e del pan di spagna al tavolo rotondo sotto l'ombrellone. Ma col sapore di qualcosa che era "d'amarezza ed ansia che tutto questo non spettava loro...".
Avvicinatisi alla villa da una finestra si intravedeva un bambino, intento a sfogliare un libro, ma i suoi gesti lasciavano intendere lo stesso disarmante senso di estraneità al luogo. Ripercorsero a ritroso i viottoli con la sensazione di aver attraversato un posto con un qualche incantesimo, e fino a sera giocarono in spiaggia a fare battaglia con le alghe.
Italo Calvino, I racconti, Arnoldo Mondadori Editore, 1990.

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