venerdì 19 dicembre 2008

Dall'immagine tesa


"Nell'ombra accesa spio il campanello", alla luce fioca intermittente dell'albero, in questi giorni di pellegrinaggi, vai e vieni di ospitalità, "vigilo l'istante con imminenza d'attesa, e non aspetto nessuno". Ma "verrà d'improvviso, quando meno l'avverto", quando lasciata la soglia e l'affaccendarsi nelle cose dell'oggi, "verrà a farmi certo del suo e mio tesoro", come una lampada di Aladino, portando insieme desideri e compimenti. Ma nell'attesa colgo "un polline di suono" che mi preannuncia il suo arrivo, e l'impercettibile prende forma e materia, si fa concreto e credo che sarà. "Verrà, forse già viene il suo bisbiglio".
In attesa del Natale, C. Rebora, ne evoca lo spirito di quieta sospensione, di stupore e speranza che il poi dell'attesa, "verrà, come ristoro", esaudito.

Clemente Rebora, Dall'immagine tesa, da Canti anonimi.

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