"Molto, molto tempo fa, viveva un uomo ricchissimo, che era anche veramente avaro e gretto. Un giorno perse il suo portafoglio con dentro cento tughrik". Due uomini poveri e onesti lo trovarono per strada e lo portarono al giudice del distretto. L'uomo avaro non dandosi pace si recò dal giudice per reclamare lo smarrimento del portafoglio. Trovandolo sulla scrivania, senza neppure porgere i propri saluti se ne impossessò. Il giudice lo riprese gravemente e lo ammonì dicendo che l'uso era di offrire una ricompensa a chi l'avesse riportato. L'uomo avaro pensò di fare bene a mentire dicendo che il portafoglio conteneva duecento tughrik, e che la ricompensa se l'era già presa chi aveva ritrovato il portafoglio. Ma erano in due e uno faceva da testimone all'altro. "Al giudice non era affatto piaciuto che quel vile avesse infamato un innocente solo per risparmiare dei soldi, e decise di dargli una bella lezione". Così stabilì che la ricompensa fosse di cinquanta tughrik a testa per ciascuno dei due e da allora "tutti stimarono il giudice come un uomo davvero molto saggio".
Il giudice saggio da:
Fiabe della Mongolia, a cura di Michela Taddei-Saltini.